Il punto… fermo. A Natale si può. E anche oltre

Alle undici di oggi, una gru ha infilato l’albero di Natale nel cubo di cemento e terra posizionato dinanzi a Palazzo dei Priori.

Piazza del Popolo a Fermo si arricchisce di un nuovo elemento festoso, dopo l’incuria dello scorso anno che rendeva depressi, e dopo che ieri è terminato l’allestimento della contestata quanto invidiata pista di ghiaccio.

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Si attende ora l’accensione di luci e motori, e l’apertura delle casette di legno che ospiteranno i mercati natalizi.

Il Natale divertente e commerciale, e un po’ alienato dei giorni nostri, inizia a far capolino.

“La Notte” del Rubens sarà a Milano. Il “pargolo divino” quest’anno illuminerà un’altra mostra.

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Le chiese avranno il loro presepe. E la città?

Non spetta ai sindaci o agli assessori più o meno sensibili scegliere di allestirlo. Un’amministrazione pubblica laica, così come uno stato laico, non protendono per una religione piuttosto che un’altra. Spetta, nel caso del presepe, ai cattolici farlo e chiedere di farlo.

Un’amministrazione pubblica laica rispetta e dà spazio a tutte le religioni. Comprendendo che, quella cattolica e cristiana in genere, ha informato di sé la cultura, l’arte, l’architettura, la musica, la gastronomia della nostra gente. E’ stata la radice sorgiva dell’Italia e dell’Europa, e dei loro popoli.

Ma ora è una forma o una sostanza? Se fosse la prima: una forma, sarebbe allora qualcosa di ammuffito, una finzione. Se è ancora una sostanza, lo dimostrino gli stessi appartenenti.

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I simboli religiosi quest’anno, dopo le violenze ripetute di queste settimane, assumono una valenza particolare. La forza di una nazione, di un popolo, di una comunità è “rappresentata dalla sua anima”, è stato scritto da un intellettuale francese, e “se un paese rinnega la sua identità cristiana, la sua cultura e la sua storia, si ritroverà impotente davanti a questa violenza islamica”.

C’entra tutto questo con Natale? C’entra sì.

E gli altri, i mussulmani, ad esempio?

Raccontino, oltre che vivano, le loro feste. Rispettino le feste altrui. E non si prenotino per far da scudi umani a Loreto. Ma abbiano riguardo per i crocefissi nell’ospedale e nella scuola.

Ha detto Corrado Augias, non sempre tenero, che oggi il cristianesimo è una grande religione di pace.

 

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