Valle caprina, punto di ritrovo e partenza per Campolungo. Una passeggiata bella quella affrontata, domenica scorsa, da un gruppo di toscani: comitiva di amici venuta a trovare altri amici che abitano i Sibillini, e che hanno avuto problemi, e che vivono i postumi del dopo sisma. Gesto di affetto. Che parte da un moto d’animo e da un ragionamento: quando il freddo obiettivo della televisione si spegne, quando i riflettori della comunicazione cessano di far luce, occorre fare altro per non dimenticare: consolidare i rapporti perché, come avrebbe detto Giorgio Gaber: «L’appartenenza è avere gli altri dentro di noi».
Dicevo della comitiva sul tracciato Valle Caprina-Campolungo di Amandola. Sacca in spalle, acqua e racconti itineranti. Bellezza e stupore per quei monti che Piovene definì «i più leggendari dell’Italia del centro». Ma il gruppone ha fatto anche altro, a partire da un torneo tra piccoli calciatori.
Tre squadre di bambini si sono affrontate sabato 16 giugno sul campo di Amandola. La squadra locale, quella di Petritoli, e un’altra, arrivata da trecento chilometri di distanza: il G.S. Mezzana di Prato. È il secondo anno che dalla Toscana raggiungono i nostri centri e, complice il pallone, esprimono alla popolazione vicinanza e condivisione.
Non lo esprimono solo i piccoli calciatori. Lo dicono anche i genitori al seguito. Sono arrivati venerdì 15 giugno in una quarantina. Hanno soggiornato nelle strutture di ospitalità del territorio, hanno mangiato i cibi della nostra tradizione, hanno visitato la nostra Terra di Marca. E giocato coinvolgendo un territorio.
Prima di tutto tre squadre di baby a divertisi. Maglie blu, maglie amaranto, maglie gialle che s’affrontano. Amicizia sorrisi gol. Nome del torneo: Un Prato sui Sibillini. Di prati ce n’è tanti. Ma questo Prato è diverso. Lo spiega Michela Gionni, l’organizzatrice: amici pratesi che, dopo il terremoto, tendono una mano e, quando altri scordano, loro no.
Giocano i bambini tra di loro, e più tardi anche contro i genitori. Epica ormai è la rovesciata del prof. Alessio Cavicchi, docente all’Università di Macerata, mente e cuore dell’iniziativa.
Dallo stadio, messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Amandola, si è passati al centro storico, con visita e spiegazioni. E dalle visite all’arte e all’architettura a quelle delle aziende agro-alimentari: il Caseificio Sibilla, generoso nell’offerta di omaggi; l’Oro degli Eremiti, che ha donato vasetti di insuperabile miele.
Giovanni Annessi, vice presidente dell’Amandola calcio, ringrazia l’Associazione Italiana Allenatori Calcio per i palloni regalati alla compagine marchigiana.
Per la cronaca, i nomi sono importanti. Scriviamo, allora, quelli dei dirigenti (quelli dei ragazzini sarebbero troppi per lo spazio di un pezzo): per il G.S. Mezzana: Rosario D’Orsi, presidente; Lorenzo Rossi e Simone Carollo, allenatori; Ruggero Di Vito, responsabile della scuola calcio Prato e presidente Aiac. Per Amandola: Genesio Simoni, presidente, e Nico Andreucci, allenatore. Per la Spes Valdaso di Petritoli: Maria Napoleon, presidente; Stefano Monaldi e Vittorio Valentini, allenatori, Simonetta Dianetti, dirigente.
Alla prossima edizione, amici.
di Adolfo Leoni, Il Resto del Carlino, domenica 24 giugno 2018
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