La incontro a Monte Vidon Combatte. È giorno di festa. È Lavandaso. Sotto l’arco medievale, che porta al minuscolo centro storico, ne sta seduta con alcuni quadri alle spalle, di convivi e di pane. Sul tavolo una scritta: Sibilla Arte-Associazione culturale. E la cosa già mi intriga.
Adriana Braga ne è l’anima, il suo palazzo: Palazzo Andreani, a Carassai, il magico luogo degli eventi.
La signora Adriana è stata medico anestesista all’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano. Nata a San Benedetto del Tronto, ha girato l’Italia: suo padre era ingegnere del Genio civile. Mai ha dimenticato però la sua Marca d’origine.

Ogni estate e ogni festa importante le passava nel palazzo di famiglia, a Carassai, dalla nonna Angelina Mariucci.
Arrivata alla pensione, la dottoressa ha scelto di starsene molto più tempo nella Terra di Marca. Ha restaurato il palazzo e nella parte più antica: il terzo piano, ottocentesco, ha iniziato a richiamare pittori, scultori, fotografi, per proporre le loro opere al pubblico.
Medico umanista, dunque. Attento in modo speciale all’arte. A quell’arte amata sin da bambina quando suo padre Valente Emilio le dava la mano e la introduceva nelle chiese apertegli dai parroci per l’occasione, nelle dimore silenziose, nei musei italiani. Allevata dunque con il senso della bellezza.
Ora che ha più tempo, più tempo dedica alle sue passioni dopo aver trascinato amici da Milano e costituito la Sibilla Arte, probabilmente guardando da casa il profilo dei monti.
«I giovani se ne vanno dai borghi – mi dice guardandomi: occhi azzurri sotto un lieve trucco d’azzurro – ho pensato di fare un po’ di movimento». Ma non solo movimento di mostre. Anche manifestazioni altre, come la Festa del Pane internazionale, arrivata alla quarta edizione e che quest’anno si svolgerà a Carassai il prossimo 22 luglio.
Di che si tratta? Di un’esposizione di pani da tutto il mondo e con uno sguardo anche a quello degli antichi romani. Esposizione ma anche degustazione. Perché la festa sarà conclusa dal taglio e dall’assaggio del pane. Insieme a tutti gli stranieri qua residenti. Comunitariamente. In allegria.
L’idea le è venuta durate l’Expo del 2015. In quella grande occasione, una sua amica aveva organizzato a Milano un mostra proprio sul pane. Molto riuscita. Molto apprezzata. Tra gli altri, campeggiavano anche i pani marchigiani. Però, sarebbe finita lì. La signora Adriana ha pensato invece di continuarla nel corso degli anni spostandola nella Marca. Ed ecco la Festa.
In queste settimane, Palazzo Andreani ospita le opere di Alfredo Laviano (ne abbiamo parlato la scorsa settimana).
Tornando alla nostra Minore… per modo di dire, la signora Braga scrive racconti, me lo svela con una certa riservatezza. Sono i ricordi da ragazza a casa della nonna marchigiana e di viaggi in Sud America. A proposito di Sud America, va detto che lei ama cucinare marchigiano aprendosi anche ai sapori argentini, cileni, peruviani. Contaminazioni arricchenti.
Le piace camminare in montagna. Nel 2016, con uno scultore tedesco, ha raggiunto l’antro della Sibilla. Accoglie amici nel suo salotto di palazzo Andreani, sempre aperto. A loro indica il mare a due passi e i monti ad altrettanta vicinanza.
Stretta a Carassai? «Proprio no» risponde; e forse pensa a questa nostra terra che, come scrisse qualcuno: «è più Italia dell’Italia». Comunque, lei ha già risposto quando, insieme ai suoi dell’Associazione, ha ricordato che «Non è necessario essere nati in un luogo per innamorarsene. Ci sono passaggi nella vita in cui le circostanze dicono ‘qui’».
Ascolta Mozart, ma anche Bob Dylan e Sting. Classica e moderna. Amante del bello, sicuramente.
di Adolfo Leoni, Il Resto del Carlino, sabato 30 giugno 2018
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