La Terra di Marca fu fervida di allevamenti. Già scritto che il colle di San Liberato, tra Monte Vidon Corrado e Montegiorgio, meno di un secolo fa accoglieva ancora una delle maggiori fiere equine del centro Italia.
E a cavallo vanno gli amici di Sandro Montironi. Percorrono, oggi separatamente, la pista della prima Ippovia delle Marche. Ci sarebbe stato un appuntamento a fine maggio, esattamente come lo scorso anno quando si rodava il percorso. Il programma: chiamata a raccolta presso il circolo ippico San Lorenzo di Amandola, trotto sino al santuario della Madonna dell’Ambro a Montefortino, quindi destinazione rifugio di Rubbiano dove passar la notte e, il giorno successivo, destinazione Infernaccio. Si doveva fare. Non si potrà tutti insieme. Lo vietano le norme anti Covid. Ma è un divieto temporaneo. Perché, quando il «maledetto» avrà abbandonato le sue prede, l’ippovia del Tenna entrerà a pieno regime. Il sito, messo on line da pochi giorni, già segnala il primo percorso. La partenza è stata fissata alla Foce del Tenna, zona Porto Sant’Elpidio. Il Parco fluviale di Monte Urano e Sant’Elpidio a Mare saranno attraversati rasentando il fiume con prima tappa alle Piane di Montegiorgio. E dove stazionare se non all’ippodromo San Paolo? Superata la prima notte, i cavalieri riprenderanno a muoversi verso Servigliano. La cittadina offre la possibilità di accogliere i quadrupedi nell’attrezzata struttura annessa al campo della Quintana. Il drappello ripartirà con destinazione il Centro Ippico San Lorenzo.

Un luogo che, da un lato è a margine della strada che porta ad Amandola, dall’altro si srotola verso il Tenna. Dopo una notte passata nel B&B, i cavalieri saranno di nuovo in sella per raggiungere – come si sarebbe fatto a fine maggio e come s’è fatto a maggio 2019 – il Santuario della Madonna dell’Ambro. Il padre guardiano (ed anche mago) fra Gianfranco ha mostrato molta simpatia per l’iniziativa. Ma non è finita. Perché la meta, dopo aver riposato a Rubbiano, sarà la Gola dell’Infernaccio e, volendo, Capotenna (ma a piedi), con le loro storie misteriose.
Montironi spiega: «È una maniera diversa, quella del nostro gruppo, di vivere la natura, l’ambiente e i borghi che tocchiamo. Quando la sera avremo rifocillato i cavalli, visiteremo i paesi e mangeremo i cibi tradizionali. Noi, magari, ci siamo abituati, ma i turisti no!» I turisti! Perché già sono numerosi i contatti allacciati dal gruppo Ippovia del Tenna con associazioni similari e singoli cavalieri italiani ed esteri.
E nulla esclude che, quando si potrà riprendere a pieno, non venga invitato proprio Lindo Ferretti che dei cavalli ha fatto una Saga: «Forza Potenza Velocità Resistenza, la più nobile conquista fu il cavallo, base materiale della civiltà».
Adolfo Leoni, Il Resto del Carlino, Venerdì 15 maggio 2020
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