Scommessa sul commercio e sul territorio. Intervista all’assessore Mauro Torresi

Mauro Torresi, vice sindaco di Fermo, e assessore al Commercio, Polizia, e Territorio. Rieletto alle ultime elezioni con un gran numero di preferenze, s’è trovato a gestire i suoi incarichi nel momento più difficile per un comune (oltre che per una nazione).

Innanzitutto, assessore, come sta?

«Per il momento bene anche se un po’ mentalmente stanco».

Buon risultato elettorale, il suo

«Embè: il terzo più votato… Non me l’aspettavo proprio. Una vera sorpresa».

E il suo lavoro di imprenditore come va?

«Se ci fosse un’altra domanda sarebbe meglio; comunque, in riferimento ad altri colleghi che sento giornalmente non posso certo lamentarmi, sarebbe proprio un delitto».

Con un commercio in forte crisi dovuto alla pandemia, ma non solo, che può fare un assessore?

«Molto, tanto, in definitiva niente. Mi spiego: possiamo dare piccoli aiuti mirati, offrire vicinanza, diffondere un po’ di ottimismo. Ma se andiamo nel concreto non sono niente per il difficilissimo momento che stiamo vivendo».

Non crede che debba cambiare il commercio?

«Io credo nel commercio che, oltre alla bontà dei prodotti e alla consulenza ai clienti, deve essere fatto con il “buongiorno”, i sorrisi, l’accoglienza, altrimenti, urbanisticamente parlando, i negozi non si dovrebbero più chiamare esercizi di vicinato. Credo che un negozio illumina un quartiere».

Cosa dice quando incontra un esercente?

«Attualmente è il commerciante che quando mi incontra mi incoraggia e mi dice: non mollate, stateci vicini».

Lei è stato criticato per gli oceanici raduni goderecci in piazza del Popolo. E ora?

«E ora penso, anzi, ne sono sicuro, che gli oceanici raduni goderecci manchino a tutti anche a quelli che li criticavano».

L’assessore di Fermo Mauro Torresi

I giorni di Natale e Ultimo dell’anno/Capodanno lei si mobiliterà per sanzionare chi mangia il panettone in compagnia?

«È una risposta che forse mi creerà qualche problema: ma no! non mi mobiliterò! Mi fido del comportamento responsabile dei miei concittadini.Tutti amano la vita …»

Non le sembra che la mobilitazione nazionale delle forze dell’ordine per quei giorni sia troppo marcata rispetto, ad esempio, alla guerra alla criminalità?

«Ho letto che si parlava di circa 70 mila uomini a garanzia di queste regole anti covid, probabilmente la criminalità si sentirà scavalcata…»

Assessore al Territorio che significa?

«Fermo capoluogo e faro della provincia non per diritto acquisito ma per acclamazione».

Lei che farà?

«Saremo ancora insieme con Francesco (Francesco Trasatti, oggi Presidente del Consiglio comunale di Fermo, ndr) per stringere reti e rapporti con gli altri comuni a partire da quanto di bello fino ad oggi abbiamo già costruito. Parlare sì, ma poi subito fare…. Un bel motto, no!»

Qualche maligno dice che il suo stilista è proprio il Presidente del Consiglio comunale Trasatti?

«Ah ah ah: insieme proviamo ad essere gli stilisti del nostro capo che ha uno stile tutto suo».

Nel suo programma elettorale ha promesso nuova sede per la Cavalcata dell’Assunta e un fondo in Biblioteca dedicato agli studi e pubblicazioni sulla Cavalcata. Manterrà la promessa?

«Penso che sia un volere di tutta l’amministrazione. Perciò non sarà difficile».

Dicono che dopo la pandemia nulla sarà come prima. Anche amministrare?

«Ancor di più amministrare … Servirà mettere sempre più avanti il noi, il voi, invece dell’io. Questa sarà la vera sfida dei politici: pensare al plurale, pensare alla gente, cioè, pensare alla comunità, dove siamo tutti insieme».

In queste ore che sta facendo?

«Insieme alle due mie colleghe: Micol Lanzidei e Annalisa Cerretani (rispettivamente assessore alla cultura e al turismo, ndr) sto mettendo a punto le ultime cose per il Natale di Fermo… Siamo andati un po’ lunghi perché, DPCM dopo DPCM, ci hanno smontato tutto il progetto iniziale. Ma posso garantirvi che, nel pienissimo rispetto delle regole, sarà un Natale emozionante…».

Adolfo Leoni, Il Resto del Carlino, Giovedì, 10 dicembre 2020

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