Volete respirare a pieni polmoni, stupiti dalla bellezza dei nostri monti? Il luogo perfetto esiste. Si trova a Montemonaco, esattamente a Colle Regnone, ai piedi del Monte Sibilla. È un’azienda agricola che si chiama La Fattoria dei Sibillini. La tirano avanti da quattro generazioni le famiglie Graziosi e Perticarà. Prima mezzadri, poi coltivatori diretti.
Oggi, al lavoro ci sono Tonino Perticarà e sua moglie Luigina Graziosi, e i loro figli Andrea e Carlo.

A disposizione hanno 30 ettari di terreno: una parte in proprietà, un’altra in affitto. La compongono un castagneto, un bosco, un’area tenuta a foraggio, un’altra coltivata a cereali per l’alimentazione dei propri animali. La gestione è completamente biologica. Degli animali, ci sono quelli di bassa corte, come galline e conigli, ed anche maiali. E ci sono poi i bovini, per meglio dire: la pezzata rossa da carne e da latte. «Una razza rustica, – spiega Andrea – una razza forte, tenuta sempre al pascolo, fuori dalla stalla, giusto il ricovero nei tempi peggiori d’inverno. Badiamo molto al benessere degli animali. È una cosa su cui puntiamo». La carne ottenuta viene venduta alle macellerie del territorio, mentre il latte serve per le colazioni degli ospiti dell’agriturismo. Però, una parte diventa caciotta e ricotta grazie alle mani sapienti di nonna Carla, pilastro e inossidabile vergare di montagna. Suoi anche i dolci tipici che conquistano i turisti:

Prima della pezzata, l’allevamento puntava sulla frisona da latte. Poi, il latte è diventato per nulla redditizio. Così la famiglia Perticarà-Graziosi nel 2005 ha pensato di cambiare bovino e di aprire l’agriturismo omonimo con otto posti letto, grande camino, forno a vista e cibo salutare. Non solo. «I nostri ospiti – sottolinea Andrea – possono partecipare ai lavori agricoli di stagione: dal taglio del fieno in estate alla cura degli animali in inverno». E possono anche programmare escursioni sui Sibillini, a piedi o in bici. L’azienda mette a disposizione bike a noleggio, guide esperte e il servizio trasporto bagagli per chi intenda intraprendere il percorso dei 124 chilometri dell’Anello dei Sibillini. Ai meno animosi, vengono proposti i sentieri natura.

La struttura dell’agriturismo, molto solida e recente, non ha avuto danni dal terremoto. E la clientela non è mancata, dice Andrea.
Dalle finestre dell’edificio non è impossibile cogliere il volo dell’aquila reale e del falco pellegrino.
Una suggestione in più.
Adolfo Leoni, Il Resto del Carlino, Venerdì, 23 aprile 2021
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