Ci siamo: mercoledì 15 dicembre, alle ore 16, il teatro di Porto San Giorgio ospiterà il convegno dal titolo Arretrare l’autostrada per lo sviluppo sostenibile del territorio. Ne parleranno il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il Coordinatore della struttura tecnica della missione del Ministero delle Infrastrutture Giuseppe Catalano, il Capo dipartimento della programmazione del Ministero delle Infrastrutture Daniela Marchesi, il Presidente dell’ANCE Marche Stefano Violoni, e i sindaci Nicola Loira di Porto San Giorgio, Alvaro Cesaroni di Comunanza, Marco Rotoni di Servigliano. L’introduzione spetterà a Massimo Valentini, Presidente della Fondazione San Giacomo della Marca che ha promosso l’incontro. La Fondazione ha lanciato l’ipotesi dell’arretramento. La discussione ha acceso dibattito. Le altre due ipotesi in campo sono: la realizzazione della terza corsia e l’immutabilità della situazione attuale sviluppando però politiche alternative.

A favore dell’arretramento della A-14 da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto del Tronto si sono detti favorevoli diversi rappresentanti del territorio. Cesaroni, imprenditore della Sigma Spa, e sindaco di Comunanza ha dichiarato: «Sono favorevole dai tempi in cui ero presidente di Confindustria Fermo; abbiamo perso già 20 anni. Per quali motivi sono favorevole? L’arretramento porterebbe ad un riequilibrio del territorio, ad avere maggiore attenzione per le aree interne, decongestionerebbe la costa, secondo un progetto strategico di medio periodo che dovrebbe includere anche l’arretramento della ferrovia pena rinunciare all’alta velocità».
Dello stesso parere è Marco Rotoni, avvocato e sindaco di Servigliano: «Abbiamo l’opportunità di ridisegnare e ripensare lo sviluppo della nostra Provincia attraverso una rete di comunicazione viaria che prevede la realizzazione di un nuovo tracciato Autostradale della A14 collocato in posizione più baricentrica sul sedime della strada Mezzina. Tale soluzione, oltre che offrire una migliore e più sicura percorribilità della Regione, gioverebbe senza dubbio per un’immediata fruibilità dei servizi essenziali da parte dei nostri cittadini dell’entroterra e delle Valli limitrofe. Costituirebbe un significativo volano per l’economia del turismo e per il settore dell’industria dei nostri distretti di eccellenza. In un momento di cambiamenti epocali e di scelte da compiere nell’interesse delle nuove generazioni, mettere a punto una strategia di territorio condivisa è un’azione politica che ci impegna tutti ed una sfida da raccogliere con coraggio».

D’accordo per l’arretramento anche Federico Vitali, vice presidente della FIB Spa (FAAM Industria Batterie): «Sono favorevole perché: decongestionare la costa e valorizzare l’entroterra si sarebbe dovuto fare nei passati decenni. Non averlo fatto è stato un errore che oggi stiamo pagando a caro prezzo. Non oso immaginare quale sarà il prezzo che dovrà pagare il nostro territorio se oggi non abbiamo il coraggio dì recuperare gli errori fatti». Pensiero condiviso anche dal prof. Michele Germani, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche dell’Università Politecnica delle Marche. «Oggi si sta vivendo un periodo storico unico negli ultimi decenni per rilevanza delle opportunità per ripensare i territori e farli divenire funzionali ad una crescita strutturale. Modernizzare e migliorare le infrastrutture viarie è un punto fondamentale. L’autostrada e la ferrovia sono da una parte elementi fondamentali per il supporto strategico ad un territorio ma dall’altra non possono essere penalizzanti. Nel caso della dorsale Adriatica entrambe le infrastrutture vanno riprogettate e questo è il momento per intervenire. Arretrare i tracciati permetterebbe di valorizzare aree estese e restituirle pienamente ad un turismo di qualità, data anche la bellezza della costa della Regione Marche. Quindi l’investimento potrebbe portare vantaggi enormi di tipo economico, ambientale e sociale ed anche in tempi brevi».
Il dibattito si arricchisce.
Adolfo Leoni, lunedì 13 dicembre 2021
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