La Regione Marche va a Dubai. Dimenticando la Dieta mediterranea. Colpa della politica o degli apparati? Intanto le altre regioni si attrezzano

Sulla parete esterna della vecchia Pretura di Montegiorgio, dove prima fu monastero e convento, poi municipio, c’è attaccata una targhetta d’ottone consumato. Recita grosso modo: questo è il luogo dove si svolse la ricerca legata al Seven Countries Study. Rammenta anche che lì si videro all’opera scienziati/medici e assistenti statunitensi e non solo.

A Magliano di Tenna i più anziani ricordano lu professore, ciò a dire Flaminio Fidanza, medico e nutrizionista.

Intorno alla Quercia de Capità, sulla strada che da Montegiorgio porta a Rapagnano, e dove oggi sorge l’Officina del Sole, i vecchi passeggiavano per caricarsi di quell’energia positiva che, sempre lu professore, indicava scaturente da quel luogo incontaminato.

A Porto San Giorgio, Luciano Scafà ripensa a quando, giovinetto, nel ristorante di suo padre, serviva a tavola, e serviva pesce ai medici dello Studio dei Sette Paesi, 1961/1990. In questi luoghi marchigiani e da quelle indagini degli specialisti nacque il concetto di Dieta mediterranea. Nacque molto prima che il salutismo modaiolo ne parlasse come oggi fa. Quello della mediterraneità era vita normale, era tradizionale.

C’è voluto un lavoro di dieci anni – gli ultimi dieci – per riportare a galla l’importante ricerca sul campo, e per ridire alla gente nostra: guardate che questo stato di ben-essere ci è appartenuto, facciamone tesoro e modello di nuovo sviluppo. C’è voluto un Laboratorio, il Laboratorio Piceno della Dieta Mediterranea, per scuotere coscienze ed imprese. E per sbatacchiare anche la politica. Batti e ribatti, l’ex assessore regionale Fabrizio Cesetti, l’ex consigliere regionale Francesco Giacinti, che la sposarono per secondi, e il consiglio regionale del tempo hanno approvato la legge sulla Dieta dopo che, per primi, dieci consigli comunali del Fermano avevano deliberato unanimemente in merito. Una spinta forte dalla base assunta dai vertici! Da ricordare anche Maura Malaspina che, da consigliere regionale, fece pubblicare il libro del dr Lando Siliquini, presidente del Laboratorio, nella collana dei Quaderni della Regione.

Sono cose magari già scritte. Quello che non è stato scritto è la disattenzione odierna nel coglierne le opportunità. La Regione Marche andrà a Dubai prossimamente. E lo farà portando se stessa, e cioè cultura, storia, paesaggi e food, il meglio della nostra Terra di Marca. Ma cercando tra le iniziative, sfugge o non esiste alcun riferimento proprio alla Dieta mediterranea. E pure questo stile di vita e questo marchio darebbero un valore aggiunto all’intero sistema Marche. E non è a dire che di Dieta mediterranea la Regione non ne sappia, basti pensare proprio alla legge di qualche anno addietro. Molto più furbamente altre regioni, magari meno titolate della nostra, ne hanno fatto scommessa, e scommessa vincente, oltre che fortemente finanziata.

Cos’è mancato ad Ancona: voglia, sguardo, informazione, capacità di sintesi? Comunque, ci sarebbe ancora tempo per rimediare. Aprendo gli occhi.

Adolfo Leoni, Il Resto del Carlino, Domenica, 2 gennaio 2021

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