Settimana scorsa. Serata infrasettimanale. Un invito a cena. Molto particolare. Agriturismo in zona premontana, alto Fermano. Una quindicina i partecipanti. Diversi ne conosco. Età, ad occhio, tra i 68 e i 75 anni. Tratto comune: essere stati combattenti allora, e reduci ora. Non di guerre mondiali, ovviamente. Non di fatti bellicosi, ma di una strenua guerra ideologica culturale, dura: il Sessantotto. Quello sparito nei giornali, nei dibattiti, nei partiti. Partiti? Sì, ma nel senso di spariti, liquefatti, liquidati.

Reduci, dunque, e di parti diverse: quelle oltre la Fiamma tricolore e quelle con la A grande cerchiata (del “cedere un po’ è capitolare molto”). Cinquant’anni fa nemici, oggi insieme davanti ad una grigliata ricca e un rosso (o nero propone qualcuno) ancora più potente. Con qualche nostalgia e un po’ di rabbia. Quelli che ho di fronte – sono loro stessi a dirlo – non hanno scalato banche, non sono nei CdA degli istituti di credito, non hanno preso cattedre universitarie o direzioni di quotidiani, com’è capitato ai “maestri” più grandi, ai capi d’un tempo. Non si sono accomodati nei salotti borghesi a suo tempo avversati. I miei commensali sono artigiani, insegnanti di scuola superiore, infermieri, piccoli imprenditori. La pensione è il tratto comune.
La maggior parte non legge più giornali, non usa social. Libri sì, e quelli più strani. Forse anche un po’ maledetti, come la “Quarta teoria politica” di Dugin, filosofo, asceta visionario, nazional-boscevico (parola chiave). Dopo alcuni brindisi, il discorso va alla politica. Circola ancora nel sangue e il vino l’ha riscaldata. Una critica li accomuna, dall’ex destra estrema all’ex sinistra estrema: dove si formano il giudizio i nuovi amministratori, i nuovi parlamentari, i nuovi governisti? Dove attingono idee, proposte, linfa, se il popolo s’è squagliato, le sezioni di partito chiuse, le cinghie di trasmissione dal basso tagliate via? Forse dalle lobby finanziarie, dai grandi e oscuri centri di potere? La Massoneria? No, dicono, anche questa è in ribasso. Dagli Americani? Ma chi sono oggi gli americani? Il Deep state trumpiano? O il Blob che incatena Biden?
Alla seconda portata del secondo piatto, partono i ricordi: Fare comunicazione a Fermo, metà anni Settanta, raccontano gli ex sinistra; terzo Campo Hobbit, primi anni Ottanta, rilanciano gli ex destra. Ed ora? Saltimbanchi, degustazioni, cibo da strada. Circenses! Questo resta,spiega il prof. dagli occhi azzurri.
La nostra generazione ha perso, aggiunge il restauratore dalle mani d’oro, citando Gaber.
Ma se stanno qui, a discutere e, magari, a sperare e proporre, forse la sconfitta non è definitiva.
Adolfo Leoni, giovedì 30 giugno 2022
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