I mercenari del Quattrocento votavano democraticamente il loro capo? Lo acclamavano, ma non depositavano il voto nell’urna. Quelli contemporanei sì: eleggono il presidente. E il nuovo presidente de I Morlacchi è stato votato domenica scorsa, con tanto di ballottaggio. È Daniele Mannocchi, fermano, 36 anni, ingegnere informatico. Assume l’incarico che sino ad oggi è stato di Ricki di Pietro.
Una precisazione però. I mercenari Morlacchi del Quattrocento, provenienti dalla dalmata Morlacchia, erano eserciti privati; i Morlacchi di oggi sono una costola dell’associazione Orme del Tempo, si esibiscono in scherma medievale, alla regia e partecipazione ad eventi rievocativi di quei secoli. Nulla a che vedere dunque, se non idealmente, con le azioni dei cugini di sei secoli fa.

Li abbiamo visti a Fermo sfilare con la Cavalcata dell’Assunta, rievocare l’ingresso a cavallo di Bianca Maria Visconti in piazza del Popolo, allestire e vivacizzare una sala delle Cisterne romane in occasione dell’ultimo presepe vivente; esibirsi nella riproposizione della battaglia della Fornarina a San Ginesio, di cui sono stati anche registi per qualche anno.
Le Orme del Tempo sono nate nel 2008 come evoluzione dei Guardiani di Porta San Giuliano, della Contrada Campolege. Quindi hanno volato in proprio proponendo in Italia ricostruzioni storiche, combattimenti con spade e lance, allestimento di accampamenti medievali, proposta di banchetti con cibi tipici del tempo che fu.
Mannocchi spiega che il gruppo sta pensando ad un impegno più preciso anche nel campo degli strumenti musicali del XV e XVI secolo. Già alcuni loro componenti suonano pive e tamburi.

Al momento, i soci sono 15, provenienti da Fermo città, Capodarco, Montegranaro, Monte Urano.
La pandemia, con le sue ristrettezze, ha creato qualche problema di incontro ed allenamento.
Il 2022 è stato l’anno della ripartenza. Tra le ultimissime attività, I Morlacchi hanno prestato servizio a Scardavilla di Forlì in occasione dell’evento Famaleonis, torneo in armatura.
Chiediamo al neo presidente perché la scelta di chiamarsi Morlacchi. Risponde: «Siamo rimasti affascinati da un condottiero locale: Boccolino Guzzoni da Osimo. Si distinse ad Otranto lottando contro i Saraceni. Dispose poi di 100 cavalieri Morlacchi».
Chiudiamo la conversazione con un motto che Daniele mi propone riguardo alla spada: «Non mi snudare senza motivo, non mi impugnare senza valore». È incisa sull’arma di Giovanni dalle Bande nere. Una statua lo ricorda agli Uffizi.
Sabato, 28 gennaio 2023
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