Volontariato in crisi. Motivazioni da ritrovare

Ho ascoltato giorni fa una rubrica radiofonica dove il presidente di un ente malmesso del fermano citava Kennedy nel famoso passaggio: «Non chiedete cosa può fare il vostro paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese». La frase rimbalza sempre più spesso nei discorsi di politici e amministratori.

È una chiamata alla cittadinanza attiva. Di cui ci si ricorda però in situazioni già compromesse.

Niente male. Solo che occorrerà gran tempo per ricostruire una mentalità popolare. Lo statalismo e l’assistenzialismo ci hanno abituati all’esatto contrario: è lo stato, la regione, la provincia, il comune, il cosiddetto “pubblico” a fare e voler far tutto: una tassa, un’imposta e si ottiene – o si otterrebbe – la prestazione. Per cui, se davanti a casa mia è caduto un vaso o un corto ramo, o s’è accumulata una montagnola di foglie, perché pensare alla loro rimozione in proprio, c’è il servizio comunale a dover intervenire: io ho pagato il dovuto!!! Già: ho pagato le tasse. Una mentalità per cui il “pubblico” non mi appartiene se non nel servizio che deve assolvere. Mentre il trincerarsi nel proprio privato, difenderlo con unghie e denti, appare l’unica soluzione.

Un modo di pensare che si riflette anche sul volontariato giovanile. Che è calato vistosamente come documenta la Provincia di Fermo nel progetto Giovane Futuro: «Si registra, in maniera diffusa, un “allentamento” dei legami sociali ed una progressiva riduzione della “competenza sociale” nei giovani a cui si associa la perdita di legami di prossimità e di reciproco aiuto. I giovani, infatti, conoscono poco il territorio, le Istituzioni e l’Associazionismo attivo presente, e mostrano un limitato senso civico e di impegno sociale. Ciò è confermato dalle Associazioni di Volontariato che a loro volta segnalano la scarsa presenza di giovani leve e una forte difficoltà ad intercettare questo target giovanile».

Il volontariato è in crisi. Lo si registra nell’ambito caritativo, ludico, educativo-culturale, socio-sanitario. Basterebbe parlare con alcuni responsabili delle Pubbliche assistenze o delle Caritas parrocchiali. Resiste il volontariato adulto e tardo-adulto, che proviene da saldi filoni culturali popolari ancora esistenti. Cos’è accaduto? Parafrasando un grande scrittore inglese, potremmo dire che l’odierna civilizzazione «ha sognato sistemi talmente perfetti che più nessuno ha bisogno di essere buono», di essere sociale, di essere attivo verso gli altri. Con i guasti che ne sono conseguiti.

Mercoledì 1 febbraio 2023

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.

Su ↑