Martedì 28 marzo. Entriamo in aula. Dal corridoio sembra non esserci anima viva. E invece dentro, i ragazzi stanno lavorando: capo chino, telaietto, colori, smartphone. È un lavoro vero la pittura, accurato, attento, meticoloso. Il pennello scorre lento. Torna e ritorna sui bordi, sulle figure, sulla cornice. Massimiliano Berdini, pittore ed orafo, presidente degli ex allievi del Preziotti dice: «L’arte non ha tempo», non segue ritmi frenetici.

Siamo all’interno del Liceo artistico Preziotti-Licini. Gli studenti del terzo anno delle Arti figurative stanno riproducendo le Tavolette di Jacobello del Fiore, enorme artista del ‘400. Le realizzò intorno al 1412, quando la sua arte svoltava verso il gotico cortese influenzato da quel gigante di Gentile da Fabriano.

La docente Monia Mora spiega che i giovani stanno usando le stesse tecniche del 1400: il tuorlo d’uovo, del vino, del latte, il gesso di Bologna, la colla di coniglio, il bolo, la foglia d’oro ovvero orone, e ancora altro. Giriamo tra i banchi. Non vola una mosca. I pennelli strisciano, s’imbevono di tinta, tornano sulle figure di santa Lucia e del suo martirio.

Molto concentrati i tre ragazzi che vengono dalla Cina e hanno scoperto un altro mondo. Alcune tavolette sono già pronte. Tutte verranno esposte a luglio nei nuovi locali della Cavalcata dell’Assunta, al piano terra del Palazzo dei Priori. Con noi c’è anche il vice presidente della Cavalcata. Andrea Monteriù racconta ai giovani dell’esperienza fatta dai loro colleghi lo scorso anno con le opere del Crivelli. Una mostra commovente per chi la visitò e per chi la realizzò.

I giovani hanno bisogno di stima e di una vetrina buona. Chi scrive, parla invece della Cavalcata che nasce da un’opera d’arte: il Missale de Firmonibus e della Compagnia di pittori chiamati a Fermo per affrescare le stanze della nobile residenza di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, al Girfalco.

Ed ora spieghiamo dello smartphone, che stavolta non serve per scambio di messaggi, ma per vedere le foto delle Tavolette originali dato che queste non sono ancora disponibili, de visu, nella Pinacoteca fermana. Lo saranno tra breve, una volta sistemati gli spazi.
In origine, furono realizzate per la chiesa di Santa Lucia di Fermo per poi essere spostate in custodia alla Pinacoteca cittadina.

Gli studenti ascoltano, assorbono, ripropongono e creano. Hanno realizzato bellissimi lavori anche sulla Shoah. Lavori che debbono uscire dal chiuso delle scuole. La meglio gioventù se lo merita.
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